martedì 14 luglio 2009

La vendetta si misura in anni da scontare.

Considero ciò che è accaduto questa sera una vergogna per tutta l'Italia. Io consiglierei a tutti i cittadini di non spendere più i soldi per la giustizia perché se la giustizia è questa sono soldi buttati. Mi vergogno di essere italiano, mi vergogno di aver creduto nella giustizia. Con quale coscienza i giudici hanno fatto una cosa del genere? Stasera, quando i giudici andranno a casa, come faranno a guardare i loro figli? Non credo più nella giustizia, mi viene voglia di andare via dall'Italia.

Vi suona familiare? Esatto, non sono parole mie. Ma potrei benissimo usarle io ora per farvi capire come la penso.

Il nostro eroe è modesto, si accontenta. Dice di aver pianto di gioia, ma io so che già pensa al futuro, già pensa alla famiglia che non potrà più mantenere. Cacciato dalla polizia perché condannato, chi assumerebbe mai un uomo che qualsiasi esagitato con la sciarpa degli Ultras caricherebbe a vista, per poi passare a devastare il suo luogo di lavoro?
Gli avvocati esprimono apprezzamento, è stata riconosciuta la non volontà di uccidere (e anche se fosse, dico io? un peso in meno per il paese, bravo agente!). La pena è gravosa, dicono, eccessiva, e ricorreranno in appello. Finalmente, la prova che il sistema funziona.

Io speravo nell'assoluzione piena, ma c'è sempre tempo per l'appello. Non tutto è perduto. Sei anni sembrano tanti ma possono sempre diminuire.
Signor Sandri, lei che fa parte del motore economico del paese, le posso fare una domanda? Lei ha sempre fatturato tutto? Sicuro? perché altrimenti non so se ha il diritto di accampare diritti, come lei ha fatto, sul funzionamento della macchina pubblica. Molti evasori lo fanno, eppure non pagano quello che dovrebbero per far girare gli ingranaggi dello Stato, tra cui la Giustizia (e gli ospedali, le strade, ma non è questo il luogo per parlarne). Badi, non sto dicendo che lei è un evasore. Non sto dicendo che i soldi con cui suo figlio cazzeggiava erano sottratti allo Stato. Le sto dicendo che per molti nella sua situazione economica e lavorativa è la norma.

La cosa che più mi ha lasciato basito è leggere le dichiarazioni di alcuni uomini politici, che mossi da palesi fini elettorali hanno sposato in toto le tesi dei teppisti della domenica. Ostaggi delle tifoserie, questi presunti "uomini d'ordine" hanno avuto il coraggio di parlare di "ingiustizia". Se di ingiustizia e di processo falsato si può parlare, lo si può fare solo riguardo alla situazione patita dalla difesa, intimidita da striscioni e cori da stadio nell'aula del processo, e costretta a difenderesi sul piano dei sentimentalismi e dell'approssimazione quando il pubblico ministero ha agitato una pistola in aula.

Fuori di polemica, cerchiamo di essere seri almeno per un momento.
C'è davvero gente convinta che Luigi Spaccarotella, ammesso pure che egli il miglior tiratore della Polizia di Stato, con una beretta F92 (che io ho maneggiato di persona, e considero un'ottima pistola, ma non può fare le veci di un fucile da cecchino, checchè ne dica l'accusa), abbia centrato mentre correva una macchina a 200 metri di distanza, che si muoveva a circa 100km/h cambiando di conseguenza angolo di tiro ogni decimo di secondo, la testa di questo giovanotto di belle speranze?
Qualcuno gli spieghi che se fosse riuscito a fare un tiro del genere volontariamente si chiamerebbe Vassili Zaitsev o Simone Hayha, o Gighen, per passare al più appropriato campo dei cartoni animati dove tutto è possibile, persino questo colpo impossibile da fare nella realtà.
Ha teso il braccio, sparato verso la vettura e il colpo è andato alla cazzo di cane in testa a quel BRAVO RAGAZZO CON LE TASCHE PIENE DI SASSI E LE SPRANGHE NEL BAGAGLIAIO, è OVVIO.
Omicidio colposo, come minimo. Io, lo sapete, sono per l'assoluzione e per la medaglia. Ma sono solo un povero idealista in un paese ormai alla deriva.

giovedì 7 maggio 2009

Comunicazione di servizio

Visto che noi siamo per la libertà di parola, da oggi i commenti sono totalmente liberi. L'apertura al pueblo è sempre una cosa positiva.

Il motivo per cui non mi firmo è facilmente deducibile da alcuni dei commenti pubblicati. Purtroppo in Italia non abbiamo il Secondo Emendamento, e la questione dell'autodifesa si fa problematica quando ad avercela con te è potenzialmente un'intera sottocultura tribale fondata sulla violenza e sul branco.

Notizie dal Fronte

Il processo va avanti. Di tanto in tanto i media ci propinano qualche interessantissima news sull'ennesima presa di posizione della parte civile (civile come gli Ultras? andiamo bene...).
Ma chi è quel PAGLIACCIO che si è inventato la storia della pallottola deviata dalla rete metallica? Io rimango DI GHIACCIO tutte le volte che sento questa castroneria sesquipedale.
È ora di smetterla con queste menzogne, con questi raggiri, con queste favolette raccontate tanto per tener buona l'opinione pubblica.
Occorre dire forte e chiaro la verità: ovvero che Luigi Spaccarotella ha preso la mira e ha sparato! E per questo va encomiato! Promozioni, medaglie, fate vobis. Poco si addicono le luci della ribalta ai servitori dello Stato, ma sono casi come questo che anche solo per un momento ci fanno virilmente sudare le palpebre nel ricordare il nostro passato glorioso vedendolo riflesso nel presente.
Occorre dire forte e chiaro che un gruppo di ragazzotti con troppo tempo per le mani ha ingaggiato una rissa per futili motivi in un'area di servizio (proprio quelle aree di servizio che simili ragazzotti saccheggiano durante le loro allegre trasferte).
Occorre dire che non si sono fermati quando un pubblico ufficiale ha intimato loro l'ALT e che anzi si sono dati alla fuga. Occorre dire che in macchina avevano sassi e bastoni. Ma su quel fronte, tutto tace.
Immaginate che su quella macchina in fuga, invece di un ragazzotto della Roma bene, non certo un balordo che vive con difficoltà nel ghetto, a morire fosse stato un rapinatore, uno straniero, un mafioso... Quanti prodi guerrieri della domenica si sarebbero indignati?
Ve lo dico io: zero.
E vi dico anche un'ultima parola: viva Luigi Spaccarotella, il lavoro e la libertà! Ritorneremo, prima o dopo!

venerdì 16 gennaio 2009

La violenza nei videogiochi

Continua la persecuzione mediatica ai danni del valoroso agente Luigi Spaccarotella, un uomo "sposato e padre di due figli", un poliziotto "capace, attento e soprattutto non emotivo". I colleghi lo descrivono come "tranquillo, serio, che faceva il suo dovere. Un poliziotto che non ha mai dato problemi". Tralasciamo ACAB vari ed eventuali dei nostri guerrieri della domenica preferiti.

Penso avrete tutti visto le ricostruzioni della procura:
http://tv.repubblica.it/copertina/omicidio-sandri-le-ricostruzioni/28098?video

Vorrei mettere in luce il fatto che nella vulgata corrente sembra che il sig. Sandri e compari stessero cogliendo margheritine in quell'autogrill anziché darsele di santa ragione con gli appartenenti alla tribù nemica (come effettivamente stava succedendo).
Il padre della "vittima" ha commentato: "Al di là della deviazione fantomatica, Spaccarotella ha sparato in direzione di una macchina, e al limite poteva prendere anche il guidatore uccidendone cinque e non solo Gabriele". E nulla di valore sarebbe andato perduto.
Vorrei anche rilevare che se un poliziotto ti intima l'ALT e tu ti fiondi in macchina e imbocchi l'autostrada non sei "un ragazzo che va alla partita", sei un fuggitivo. C'è chi dice che le brave persone non dovrebbero essere importunate dalla polizia, io dico che se ti metti in condizioni di essere "importunato" non sei una brava persona.
Ogni domenica questi teppisti si "servono" agli autogrill, saccheggiandoli impunemente sotto gli occhi spesso impotenti delle forze dell'ordine sotto organico. Se anche il colpo non fosse partito accidentalmente, se anche Spaccarotella l'avesse esploso volontariamente, se anche il colpo non fosse stato minimamente deviato, sarebbe stato giustificato dalle condizioni di oggettiva tensione che si respirano ogni domenica di campionato, giustificato dalla condotta colpevole dei passeggeri dell'auto datisi alla fuga.

Il rito abbreviato, con conseguente sconto di un terzo della pena, è stato concesso a Luca Delfino (assassino di due sue fidanzate), agli assassini di Hina Saleem, al maniaco dell'ascensore Edgar Bianchi.
Al servitore dello Stato Luigi Spaccarotella, che ha semplicemente fatto il suo dovere cercando di impedire la fuga di una banda di teppisti, il rito abbreviato oggi non è stato concesso.

Non so se questa disparità sia l'ennesimo segnale del peso che ha la lobby delle tifoserie nel nostro paese, so solo che se avete figli vi conviene farli appassionare a qualche altro sport, e magari comprargli qualche videogioco in cui il valoroso poliziotto spara a banditi e teppisti.
Potrebbe funzionare.

lunedì 6 ottobre 2008

Pensavate che me ne fossi dimenticato?

Sono successe molte cose nel mondo, dall'ultima volta che ho scritto riguardo a quello squallido argomento che è diventato il calcio oggi in Italia. Ci sono state le Olimpiadi, il tempio del doping, e c'è stata una guerra, che pare sia già finita, e IN ITALIA di cosa si parla? Ma di tifoserie calcistiche, naturalmente! Io sono sconcertato, e voi?

Finita l'emergenza mediatica, il governo - non importa di che colore sia, sarà sempre arrendevole con chi può spostare voti, come la camorra - ha subito allargato le maglie e concesso una trasferta a rischio a una delle tifoserie più marce e mafiose d'Italia. Mille teppisti si sono subito presentati alla stazione senza biglietto, sfondando i cordoni di polizia, picchiando i dipendenti delle ferrovie e impadronendosi del treno. In un paese civile tutto questo sarebbe considerato un atto criminale e la polizia sarebbe stata autorizzata a usare la forza. Invece ci tocca ascoltare un questore che per coprire il proprio epico fallimento arriva a sostenere che tutti i tifosi erano muniti di regolare biglietto. Burocrate, imbrattacarte, scaldasedia. Indegno di portare la stesso divisa del prefetto Cesare Mori o di Luigi Spaccarotella.

A proposito di colui al quale è dedicato questo blog, di recente ho letto che ha chiesto scusa alla famiglia della "vittima". Sarà la pressione esercitata dai media.
Nessuna polizia al mondo chiede scusa a chi violando la legge, trova la morte per mano di un agente. I sanpietrini e le sprangate dei tifosi sono meno criminosi degli altri? Probabilmente sì.

Buon Dio, c'han fatto ingoiare tanta di quella merda (è sempre merda, non è mai nutella), ci hanno raccontato la favoletta del tifo pulito e dei pochi violenti facinorosi... ed eccone oltre 900 che devastano un treno, mettono a ferro e fuoco Roma come barbari e impuniti ritornano a casa senza nemmeno una denunzia.
Come se non bastasse, i poveri tifosi incensurati hanno persino dei compiacenti lacchè nella stampa che fabbricano finti complotti di polizia, istituzioni e televisione (gli ebrei e i massoni sono ormai fuori moda) ai danni dei paladini del calcio sano, come dimostra questo interessantissimo video:
http://www.youtube.com/watch?v=yPabKna5vxI

No comment.

Di fronte a questi fatti, di fronte alla notizia certa che l'azione era manovrata dalla camorra, viene da chiedersi se non sia vero quello che dicono i leghisti più convinti, che i rifiuti sono i napoletani stessi. Ma sono sicuro che anche da Milano, Verona o dai sobborghi di Torino potrebbero succedere fatti del genere se qualcuno desse ai "bravi ragazzi" incensurati di quelle città del Nord dei buoni motivi per "prendere il treno con regolare biglietto". Sarebbe ora che qualcuno reagisse contro questa distorta dittatura del proletariato che si fonde col "panem et circenses" degli imperatori romani allo scopo di instupidirci sempre di più. Se questi sono i "benefici" della libertà non solo di parola (comunque a sproposito), non era meglio il DVCE?

giovedì 31 luglio 2008

Il ribellismo giovanile, senza se e senza ma

Una volta c'erano gli ideali.
Si era compagni, si marciava per il Vietnam scandendo LA-CIA-CI-SPIA, si leggeva Marx e Lenin e Mao-tse-tung: insomma, si faceva la lotta di classe e si aspettava la rivoluzione. Idee ottocentesche. Palliativi.
Oppure si era camerati, nel nome di un Duce morto mentre scappava e di un regime divenuto fantoccio, pallida ombra dell'unico governo decisionista che gli Italiani abbiano mai avuto. Anche qui, si viveva nel passato.
Era una merda lo stesso, era un modo per occupare il tempo, ma almeno qualche libro lo si leggeva. Oggi nemmeno quello... a volte penso che se ogni abbreviazione tipo "cmq" venisse filtrata dai telefonini e da internet in "non so scrivere", ne guadagnerebbe il paese intero.
Ma sto divagando.
Oggi i gggiovani come sfogano la frustrazione, la rabbia di non essere qualcuno in quella folla fatta di tanti nessuno che è la società moderna?
Alcuni vanno in disco, fanno i dj, credono nella musica, nel divertimento, e intanto sono delle nullità che fanno lavori di merda, oppure vivono di rendita coi soldi del papi.
Altri "si fanno", ma non necessariamente in disco, no, c'è ancora chi è alternativo e BRUTAL, e fuma le canne come i suoi genitori ex-sessantottini, che ora insegnano sociologia e comprano candele del commercio solidale. L'antiquariato ha sempre il suo fascino e come ancora oggi esistono i kompagni, esistono anche i camerati.
Dove sono oggi i camerati? Ogni tanto picchiano un negro per abitudine, ma il più delle volte si sfogano nelle curve degli stadi, ogni tanto con le proprie vetuste insegne, il più delle volte con la bandiera di una società sportiva. L'unico ideale rimasto.
Ed eccole queste nullità, gioire come undicenni alla prima sega quando la palla entra in porta, loro sì uomini veri, abbracciati a tanti altri uomini, immersi nell'eiaculazione collettiva...
Capirete da soli dove voglio andare a parare, e a chi mi riferisco.
Lasciate stare Luigi Spaccarotella, lui non vi ha fatto niente!

giovedì 10 luglio 2008

Per dei fottuti vandali

A tutti i coglioni là fuori che commemorano un teppista morto durante una rissa, dalla cui fastidiosa presenza siamo stati liberati dalla mano di un cittadino onesto, un poliziotto, Luigi Spaccarotella.

Sappiate questo. Lasciatelo stare, lui non vi ha fatto niente.

Quando vostra madre deve uscire di notte a buttare la spazzatura, se non c'è nessuno ad aspettarla fuori dal portone è merito di chi la notte gira di pattuglia, gente come Luigi Spaccarotella.

Quando vostra sorella torna a casa tardi, a trattenere gli instinti bestiali di chi gira la notte con intenti violenti c'è la consapevolezza che poco distante potrebbe essere qualcun'altro, qualcuno pronto a fermarlo, qualcuno come Luigi Spaccarotella.

Magari voi non lavorate, ma vostro padre di sicuro sì, se no come cazzo ve lo pagate lo stadio? Quando qualcuno rapina il posto dove lavora, chi è che si da da fare per arrestarlo, gli ultras forse? No, gli sbirri bastardi, sbirri bastardi come Luigi Spaccarotella.

Quando parcheggiate la moto in strada, quando partite una domenica per una trasferta della vostra squadra del cuore (ma ce l'avete, un cuore?), cos'è che trattiene un ladro dal colpire in pieno giorno, davanti a tutti? Proprio la polizia, di turno anche la domenica, uomini come tutti gli altri, ma uomini al servizio degli altri, uomini come Luigi Spaccarotella.

Pensateci bene la prossima volta che vi verrà voglia di giocare ai giovani ribelli, e prendere a sassate e sprangate i Servitori dello Stato, orgogliosi di questo nome, che diventa vergogna e infamità solo nelle bocche di voi bambocci viziati. Servitori dello Stato come Luigi Spaccarotella. Egli ha svolto sempre il suo lavoro con dignità, cosa che potete solamente sognarvi. Almeno dategli il rispetto che si merita.

GIUSTIZIA PER SPACCAROTELLA